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StudioDEGAMA 

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EVENTO

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Il disturbo da attacchi di panico, non è una rappresentazione di un momento, ma è un vissuto, racconta della persona che lo riceve, con la sua storia, le narrazioni che ne fa e logicamente con relazioni nei contesti d’esistenza e di convivenza.

L’attacco di panico dura soltanto pochi minuti, ma in quel poco tempo provoca una enorme angoscia, con sintomi fisiologici come vertigini, tremore, tachicardia, sudorazione, talmente pregnanti da dare la sensazione di stare per morire. Il panico può provocare un senso di soffocamento e di paura degli spazi aperti, di perdita di controllo e il bisogno immediato di fuggirne a tal punto da creare situazioni sociali di invivibilità estremamente imbarazzanti.

Spesso gli attacchi di panico avviano una ciclicità, tale da porre in uno stato di perenne sensazione d’ansia l'arrivo una catastrofe che distruggerà. Vivere in questa condizione angosciante provoca una deformazione delle relazioni e della convivenza sia nel contesto familiare che in quello sociale, la persona direttamente interessata si sente incompresa e spesso vive forti sensi di colpa per il ruolo che non riesce a svolgere, amplificando così lo stato di frustrazione

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Articoli di Approfondimento

Disturbo da Attacchi di Panico

Dott. Alberto Stilgenbauer

 

... il disturbo da attacchi di panico ha un forte contenuto psichico della propria storia relazionale ed evolutiva, esprime un vissuto di impotenza, e lo si può considerare come la rappresentazione fisica sostitutiva della capacità di cogliere le emozioni, le relazioni e logicamente impedisce la capacità di costruire un pensiero sulle emozioni travolgenti vissute. ... (segue nel blog de Gama) 

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" la paura di aver paura "

 

Questo lavoro tratta l’argomento degli «Attacchi di Panico» non da un punto di vista statistico e medico-psichiatrico, ma da una prospettiva psicologico clinica, gestaltica e gruppoanalitica: considera l’attacco di panico non come una malattia, ma come un vissuto che attraversa la storia di persone.

Una lettura da questo punto di vista, inevitabilmente incontra la molteplicità delle dimensioni dell’attacco di panico, e trova i criteri per esplorare tale condizione esistenziale nel

“conoscere per intervenire”, dando nuovi sensi a storie, a narrazioni rispetto ad un precedente ormai vetusto e ritualizzato, nuovi sensi per riflettere e rinarrare l’oscurità di chi vive l’essere

nel panico.

L’attacco di panico è un termine generico che indica una specifica condizione che accomuna tantissime persone, ma in tale stato si arriva per infinite strade, infiniti percorsi storico narrativi che moltiplicano le diversità di chi ne è coinvolto.  (segue nel blog de Gama).

                                                                                                      

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